Guerra tra “vittime”

 

Nella provinciale Bassa bergamasca
si avverte il trend nazionale dell’emergenza sicurezza e dell’emergenza
stupri, composto da xenofobia e speculazione su paure indotte per distogliere
l’attenzione degli strati sociali più deboli, e quindi più toccati
dalla crisi, fornendo loro una valvola di sfogo rappresentata da chi
è ancora più debole. 
La creazione di un nemico da bruciare nella pubblica piazza è pratica
storicamente ricorrente, come sono ricorrenti le contraddizioni che
questa pratica comporta. 
Caso simbolo risulta essere la condizione femminile: continuamente privata
di diritti lavorativi e di riconoscimento sociale, la donna riceve massima
attenzione solo nel momento in cui subisce una violenza da parte di
uno straniero; nel caso lo stupratore sia italiano e lo stupro avvenga
tra le mura domestiche, nella migliore delle ipotesi riceve solo un
assordante silenzio. 
 
( per approfondire: click qui
 
Dunque anche nella Bassa, precisamente nel comune di Cologno al Serio
comune interessante  ), per risollevare le sorti del sindaco leghista  Legramanti, escluso dalle
candidature alle elezioni provinciali, che si sente un pochino messo
in disparte all’interno del proprio partito, ecco che il capogruppo
della Lega in consiglio comunale fa il grande annuncio: fieramente issando
il sole delle alpi sul comune di Cologno, annuncia che saranno i primi
ad introdurre le ronde appena sarà legalmente permesso. Sembra quasi
di vedere i leghisti impazienti come bambini all’ultimo giorno di scuola,
nell’attesa di una campanella che gli permetta di uscire in strada senza
più freni. Si preparano giubottini catarifrangenti, si controllano
torce, si ricaricano cellulari, magari si cerca la giacca che nasconda
meglio il bastone perchè non siamo mica violenti, però lo si porta
lo stesso perchè se passi la vita a scagliarti contro il buonismo cosa
saranno mai due randellate. 
 
Nella rincorsa alla speculazione politica, però, la Lega non è sola:
ricalcando l’operato di Gianni Alemanno, il neonato circolo "Nuova
Italia" di Cologno al Serio, espressione della corrente di AN del
sindaco romano, in vista dell’8 marzo indice un convegno sull’ "importanza
delle donne nel terzo millenio". 
Lo spirito di questo incontro si può intuire dal discorso  dell’onorevole
Barbara Saltarmartini (Pdl) che considera culmine dell’emancipazione
femminile la propria presenza ad una conferenza in cui la donna è vista
unicamente come asse portante della famiglia, senza spendere una sola
parola del ruolo della donna all’esterno di essa, se non nel momento
in cui viene usata come giustificazione dei decreti contro gli stupri
del pacchetto sicurezza, dimenticandosi che la maggior parte delle violenze
avviene proprio tra le mure domestiche (nel 2008 sono stati denunciati
4.637 stupri in italia, oltre l’80% dei quali in casa). 
Considerando la legislazione vigente in materia (lo stupro è solo da
pochi anni reato contro la persona, prima era un reato contro la morale,
e, salvo rari casi, non è prevista la denuncia d’ufficio), che non
viene assolutamente modificata dal pacchetto sicurezza, e i pesanti
tagli ai fondi per i centri antiviolenza, non può che risultare palese
la forte ipocrisia di chi fa campagna elettorale sulla pelle delle donne,
considerandole unicamente come incubatrici di figli della patria, esseri
deboli da difendere dall’orda straniera. 
 
La donna dunque viene "salvata" dalla violenza rinchiunendola
in quella società patriarcale da cui scaturisce la violenza di genere;
violenza che secondo i teorici della "sicurezza" è ascrivibile
allo straniero, al delinquente che si nasconde nel buio delle nostre
strade, quando dovendo stare alla realtà dei fatti, gli stessi teorici
dovrebbero inviare un militare per ogni tinello. E forse anche un militare
a sorvegliare ogni militare, visto la tendenza di questi a stuprare
in situazione di guerra. 
 
E’ giunta l’ora, anzi si è già in colpevole ritardo, di scardinare
la cappa di mistificazione e di paura che è stata posta sopra questo
paese; e lo si può fare solo affrontando le sue emanazioni, da quelle
più becere e visibili come le ronde e i militari a quelle più nascoste
e subdole come il razzismo strisciante e la discriminazione di genere,
in ogni luogo e in ogni spazio della nostra vita. Siano essi le nostre
strade, le nostre case, la nazione intera. 
 
p.s. i mostri italiani

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