Un’altra notizia (ne servivano altre?) a dimostrazione che la Lega Nord e i suoi alleati non ce l’hanno con gli stranieri "che delinquono e non lavorano", e nemmeno solo con i "clandestini". No, a loro non va a genio la pura presenza dei migranti, anche se possessori di permesso di soggiorno, lavoratori e contribuenti.
Notevole anche l’ignoranza del sindaco, che non conosce la legge italiana: i figli di genitori stranieri nati all’estero, infatti, possono ottenere la cittadinanza italiana solo al compimento del diciottesimo anno di età, e a condizione di avere costantemente avuto la residenza in Italia.
Dopo questa ennesima dimostrazione di xenofobia in provicnia, ricordiamo il corteo organizzato dai migranti che si terrà sabato a Bergamo contro il pacchetto sicurezza.
Brignano Gera d’Adda (Bergamo): aiuti ai disoccupati. Ma solo agli italiani.
L’amministrazione di Brignano dà una mano a chi perde il posto di
lavoro. Non a tutti però. Al fondo approvato dal Consiglio comunale
(500 euro al mese al massimo per tre mesi) può accedere solo chi
risiede in paese da almeno 5 anni ed ha un lavoro, seppur non
continuativo, da almeno 10. Guarda caso due condizioni che escludono di
fatto i disoccupati stranieri. Anche chi è residente e paga
regolarmente i contributi non ha diritto al sussidio. Il sindaco Giuseppe Ferri,
Lega Nord, non teme le polemiche scatenate in passato proprio a
Brignano per casi analoghi. "Siamo abituati alle polemiche strumentali
– spiega -, in questo caso il regolamento è stato bocciato solo da tre
consiglieri, l’ala sinistra. Anche il Pdl, all’opposizione, ha votato a
favore. I cittadini sostengono la nostra decisione. Basta con il
buonismo, bisogna fare delle scelte precise. O si dà una mano
a chi paga le tasse oppure si decide di dare contributi a caso. Noi
preferiamo dare questi soldi a chi siamo sicuri non sia fannullone".
Ma le distinzioni tra italiani e stranieri a Brignano non sono una
novità. Basti ricordare, nel marzo scorso, il regolamento per
l’erogazione di contributi per chi aveva sostenuto spese dentistiche o
oculistiche, contributi erogabili solo a "ragazzi fra gli 0 e i 19 anni
di cittadinanza italiana". Anche allora Giuseppe Ferri aveva
risposto: "I figli di stranieri nati in Italia possono richiedere la
cittadinanza. Se non lo fanno, vuol dire che non si sentono italiani e
quindi non meritano il nostro aiuto". Prima ancora era stato stabilito
che nell’ assegnazione delle case popolari chi risiede da più anni ha
diritto ad un punteggio più elevato. È di maggio, invece, un’ ordinanza
che vieta la permanenza a Brignano degli immigrati poveri. Se non si è
autosufficienti, era il ragionamento del Comune, non si ha il diritto
di rimanere in un Paese straniero e tantomeno chiedere prestazioni
sociali. "Non discriminazioni ma differenze motivate", dice il sindaco.
Anche se il confine appare piuttosto labile.
Da: www.bergamonews.it