Racconto per l’inverno – 9° Racconto della bassa

Racconto
per l’inverno – Grandi Opere

 

 

Era una bella
nottata, nella Bassa, fredda e nevosa.

Il
pomeriggio aveva piovuto, poi un vento gelido aveva iniziato a
trasformare l’acqua torbida in cristalli leggiadri che vorticavano
nell’aria, senza bagnare la terra dove cadevano.

Sarebbe
stata una buona serata per accendere luci colorate, bere vino al
caldo davanti alla finestra, scappare dai genitori per far esplodere
petardi e seminare il panico tra i cani della zona.

Ma di
tutto ciò Sergio Braschi, cinquantasette anni, spazzino, anarchico,
buon giocatore di scala quaranta, non poteva sapere nulla.

Stagliandosi
immobile nel vento freddo della sera una massa scura, informe,
sovrastava la cascina in cui viveva Sergio impedendo agli abitanti di
scorgere il chiarore lattescente del cielo.

Sergio
Braschi della morte non sapeva un granché, perché amava la vita e
si era sempre occupato di quella, ma fissando il profilo nero del
cavalcavia abbandonato sopra la sua testa decise che si sentiva
morire.

 

qui la versione in pdf del racconto completo, è troppo lungo per pubblicarlo interamente sul blog.
 
A buon rendere.
 
 
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