L’alcalde Prevedini

Figuraccia intercontinentale per ‘"el alcalde Prevedini", sindaco
leghista di Caravaggio, che si è fatto intervistare dalla
corrispondente in Italia di un noto quotidiano argentino, La Naciòn.

L’articolo, a firma di Elisabetta Piquè, è uscito il 29 marzo, tradotto qui

Prevedini non ha immaginato che le sue sparate xenofobe avrebbero
sì colpito la giornalista, non abituata ai deliri padani, ma non come
lui sperava. La giornalista ha infatti parlato di "psicosi collettiva"
e di "guerra agli immigrati".

Qualche estratto dall’articolo, che nel frattempo è stato ripreso
con enfasi dai maggiori quotidiani spagnoli (El Paìs, El Tiempo, El
Mundo, e altri ancora):
"Bastione della xenofoba e federalista Lega
Nord, Caravaggio fa notizia per i suoi provvedimenti contro i non nati
in italia, ai quali richiede un reddito minimo per poter vivere lì."
"Pochi mesi fa, il sindaco di Caravaggio, Giuseppe Prevedini, decretò
che gli immigrati clandestini non possono sposarsi con gli italiani. Il
provvedimento, molto criticato dal centrosinistra, "E’ stato copiato da
altri 150 sindaci", dice con orgoglio Prevedini, detto "lo sceriffo",
a  La Naciòn."
"Si vedono molti immigrati perché nessuno di loro lavora!" dice Gianni
Testa, assessore comunale, ovviamente appartenente alla Lega Nord. "È
una montatura!" aggiunge in seguito, cosciente della fama xenofoba che
si è conquistato questo paese di 15600 abitanti, dei quali il 7 per
cento sono immigrati regolari.."
Prevedini prosegue poi vantandosi di aver costretto i mussulmani che
volevano aprire una moschea a spostarsi a Treviglio, e di aver
mantenuto il territorio libero da "gitanos".

Salvo
poi rivolgersi di nuovo alla cara, vecchia stampa nostrana,
rappresentata in questo caso dall’Eco di Bergamo, per una smentita al
volo: "Prestigiose testate (El Pais ed El Mundo) dipingono una realtà
stile western e un sindaco sceriffo «con il revolver che luccica al
sole», mescolando notizie vere ad altre inventate. La reazione a
Caravaggio è di secca smentita: il primo cittadino Prevedini commenta:
«Contrastiamo tutti coloro che vìolano le regole a prescindere dalla
nazionalità»."

A parte che l’articolo di La Naciòn non parla di revolver, ci
chiediamo come mai el alcalde Prevedini abbia iniziato improvvisamente
a vergognarsi delle proprie sparate xenofobe.

Folgorato sulla via della pampa?

Sarebbe sempre troppo tardi.

Nel frattempo noi continueremo
a far sentire la nostra voce contro le crociate inconcepibili portate
avanti da simili personaggi nella Bassa, come abbiamo sempre fatto

Leghisti, ci vergognamo di voi!

Space Invaders Bassa Bergamasca

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