Zingonia, parte 1. Una storia vecchia.


 

Zingonia è un’ "area". Nè un paese, nè una città. E’ nata intorno alla meta’ degli anni Sessanta per volere del finanziere Remo Zingone come citta’ utopica per i lavoratori, sul modello del quartiere Zingone di Trezzano sul Naviglio.  Cinquantamila persone avrebbero duvuto trasferirsi nella nuova metropoli, solo per iniziare, e trovare lavoro nel "centro industriale e residenziale autosufficiente alle porte di Milano". Furono costruiti palazzi, un grand hotel faraonico, una fontana affacciata sulla strada provinciale Francesca che ancora oggi viene chiamata "il missile".

Dalla convenzione stipulata  tra la Z.I.F. (società di Zingone) e i cinque comuni di Verdello, Verdellino, Ciserano, Boltiere, Osio Sotto nel 1964:

"…a titolo di riconoscenza per gli incommensurabili benefici pubblici che ne deriveranno dalle realizzazione delle opere progettate i comuni erogheranno a favore della società un contributo annuo nel limite massimo del netto ricavato dai rispettivi comuni per imposta di consumo sui materiali da costruzione…"

"…riconoscere di esclusiva competenza della società…lo studio e la realizzazione dei piani di lottizzazione…"

I comuni si impegnarono perfino a provvedere per tre anni agli stipendi, al vestiario e ai contributi del personale di sorveglianza assunto dalla società.

Il progetto prevedeva anche la realizzazione di un canale che avrebbe unito l’Adda al Ticino, autostrade, centri commerciali, scuole.

Da un censimento del 1961 risultava che la popolazione dei cinque comuni trovava lavoro nelle aziende locali solo per il 16%, gli altri emigravano. L’80% era in possesso della licenza elementare, il 6% della licenza media inferiore o superiore, mentre non risultavano laureati. Ampio bacino di manodopera a basso costo.

Sull’Unità, in data 24/05/70, compare un’intervista allo stesso Zingone: "Ho creato varie infrastrutture di base…ora tocca agli altri fare quel che rimane da fare".

Negli anni ’70 i primi comuni a disconoscere gli accordi  con Zingonia sono Boltiere e Verdellino, negando alcune costruzioni. Ne scaturisce una causa, vinta dalla società. Finite la agevolazioni la ditte abbandonano l’area, a partire dalle grandi firme: Faema, Ford, Bayer…

Alla metà degli anni ’70 Zingone si ritirò in Costa Rica, cedendo le sue attività.

Alcune note: la figlia di Remo Zingone e e della moglie Donatella Pasquali si chiama Zingonia. La Pasquali è ora più nota come Donatella Pasquali Zingone Dini, detta "lady Costarica" : rimasta vedova ha sposato Lamberto Dini. è stata da poco condannata a 2 anni e 4 mesi per bancarotta fraudolenta, legata al fallimento della Sidema. Un crack da 40 miliardi di lire. La pena è stata condonata.

La giovane Zingonia Zingone, oltre che alle proprietà ereditate dal padre in Costa Rica, si dedica anche all’arte e alla poesia. questa una delle sue opere, intitolata "Occhi":

 
Guardami, ti dico, guardami
 
spaurito guardami
 
che piano,
nuda
schiudo
anche l’anima.

Donatella Dini con la figlia Zingonia 

 
 
…continua…. 

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