Un generale in provincia

dall’eco di bergamo del 14 gennaio


È arrivato a Bergamo il nuovo comandante provinciale dei
carabinieri, il colonnello Roberto Tortorella. Il colonnello era stato
nominato in autunno ma si è insediato a Bergamo solo nei giorni scorsi,
perché impegnato in una missione internazionale in Afghanistan. Nella
conferenza stampa di presentazione ha sottolineato l’importanza di
aumentare il senso di sicurezza percepito della cittadinanza,
soprattutto grazie alla cooperazione delle forze dell’ordine e al
controllo costante del territorio.


Il nuovo comandante
provinciale dei carabinieri è nato a Verona l’8 agosto 1960 e succede
al colonnello Benedetto Lauretti. Roberto Tortorella ha ricoperto
numerosi incarichi all’estero, soprattutto nelle zone di guerra
: dal 14
novembre 2003 – due giorni dopo l’attentato ai militari italiani – al
marzo del 2004 ha comandato l’Unità di Manovra della Multinational
Specialized Unit di Nassirija, e dal settembre 2005 a marzo 2006 è
stato advisor del ministro dell’Interno iracheno a Baghdad.
In Italia Tortorella ha comandato la sezione antidroga del Ros di Roma, il reparto
operativo di Messina e il comando provinciale dei carabinieri di Matera.

girando un po’ per Bergamo e provincia si nota come il comandante Tortorella stia importando la sua esperienza in zone di guerra per "incrementare la sicurezza dei cittadini".

È da giorni ormai che zone come Zingonia ad esempio, dove la presenza migrante è molto forte, vengono constantemente pattugliate con l’ausilio di elicotteri e con una sproporzione di mezzi allucinante. Senza contare che anche paesini da meno di 3000 abitanti si sono visti dei posti di blocco alle 5 di lunedì mattina. Tutte queste operazioni sono svolte esclusivamente da carabinieri, senza l’ausilio di polizia locale o stradale.

Basta semplicemente fare un giro in macchina per incontrare una o più pattuglie dei carabinieri che viaggiano a grande velocità con sirene accese, oppure intente a fermare, mitra alla mano,  qalunque cosa sia anche lontanamente sospetto.

Sempre dai giornali locali si legge come queste operazioni si concludano nel nulla più assoluto, tolto un paio di boliviani senza permesso di soggiorno, qualche senegalese con decreto di espulsione, un marocchino con del fumo, un italiano ubriaco alla guida.

Un buon generale sa che queste roboanti operazioni servono a tenere alto il morale della truppa, ma se i risultati son questi (e non poteva essere diversamente, dato che la zona di cui parliamo non è la periferia di Los Angeles), c’è necessità di un’operazione in grande stile, con tanti arresti, titoloni sui giornali, ecc.


 

staremo a vedere.


 

 

 

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