1. Rete Bassa non è un collettivo, nè un’associazione, nè un
partito. Abbiamo scelto di esistere come rete, in continua evoluzione,
per essere il più possibile aperti ad una realtà fluida e tutta da
immaginare. Cerchiamo contatti e conoscenze per agire in modo leggero,
virale, concreto.
2. Abbiamo scelto di tenere le nostre feste in luoghi
abbandonati semplicemente perchè ci mancano gli spazi, ed una casa in
rovina ci pare davvero un grosso spreco. Non facciamo danni, li
ripariamo. cerchiamo di mettere a disposizione di tutti il migliore
ambiente possibile, sperando che qualcuno decida di imitarci.
3. Pensiamo che la Bassa possa essere altro che una zona
cuscinetto tra Bergamo e Milano, terreno fertile per chi specula su
cave, discariche e villette per profughi urbani, dormitorio da cui
fuggiamo appena possibile. pensiamo di meritarci di più, molto di più,
e che nessuno ce lo regalerà.
4. L’autogestione è la pratica che abbiamo scelto per soddisfare
i nostri bisogni e realizzare i nostri progetti. vorremmo condividere
le nostre esperienze, nella speranza che questa scelta diventi
contagiosa.
5. Non vogliamo imporre agli altri una nostra rigida visione
ideologica, ma creare la possibilità di nuovi punti di vista. al
momento questa possibilità è soffocata da un omogeneizzato di
stereotipi: noi crediamo valga almeno la pena di provare strade nuove.
6. La felicità diventa sovversiva quando si fa collettiva. Quindi
avanti con i concerti, più colori sui muri, più schiamazzi per le
strade, meno locali dove servono la birra a 4 euro… diteci voi il
resto.
7. Chiunque può diventare un nodo della rete, tranne chi la
distruggerebbe con la propria intolleranza. quindi niente razzisti,
sessisti, omofobi e gente simile, grazie. viviamo meglio senza.
ASPETTIAMO IDEE, CRITICHE, SPUTAZZI, STRETTE DI MANO DA VOI. TSUNAMI SULLA BASSA!
partito. Abbiamo scelto di esistere come rete, in continua evoluzione,
per essere il più possibile aperti ad una realtà fluida e tutta da
immaginare. Cerchiamo contatti e conoscenze per agire in modo leggero,
virale, concreto.
2. Abbiamo scelto di tenere le nostre feste in luoghi
abbandonati semplicemente perchè ci mancano gli spazi, ed una casa in
rovina ci pare davvero un grosso spreco. Non facciamo danni, li
ripariamo. cerchiamo di mettere a disposizione di tutti il migliore
ambiente possibile, sperando che qualcuno decida di imitarci.
3. Pensiamo che la Bassa possa essere altro che una zona
cuscinetto tra Bergamo e Milano, terreno fertile per chi specula su
cave, discariche e villette per profughi urbani, dormitorio da cui
fuggiamo appena possibile. pensiamo di meritarci di più, molto di più,
e che nessuno ce lo regalerà.
4. L’autogestione è la pratica che abbiamo scelto per soddisfare
i nostri bisogni e realizzare i nostri progetti. vorremmo condividere
le nostre esperienze, nella speranza che questa scelta diventi
contagiosa.
5. Non vogliamo imporre agli altri una nostra rigida visione
ideologica, ma creare la possibilità di nuovi punti di vista. al
momento questa possibilità è soffocata da un omogeneizzato di
stereotipi: noi crediamo valga almeno la pena di provare strade nuove.
6. La felicità diventa sovversiva quando si fa collettiva. Quindi
avanti con i concerti, più colori sui muri, più schiamazzi per le
strade, meno locali dove servono la birra a 4 euro… diteci voi il
resto.
7. Chiunque può diventare un nodo della rete, tranne chi la
distruggerebbe con la propria intolleranza. quindi niente razzisti,
sessisti, omofobi e gente simile, grazie. viviamo meglio senza.
ASPETTIAMO IDEE, CRITICHE, SPUTAZZI, STRETTE DI MANO DA VOI. TSUNAMI SULLA BASSA!