Bonduelle – bruciano i diritti, rimane la precarità

Bonduelle – bruciano i diritti, rimane la
precarità

Il 28.02.08, a  San
Paolo d’Argon (Bg), brucia lo stabilimento della Bonduelle. I

30 dipendenti del turno di notte rischiano la vita, ma si salvano
.
Le sirene, nelle prime
ore di giovedì 28, non hanno suonato, e gli operai si sono accorti
dell’incendio solo per via del fumo.

Nel sito di San Paolo d’Argon, tra operai e impiegati, per
il gruppo leader nella produzione e nel commercio di ortofrutta confezionata
lavorano circa 200 persone. Molti operai sono di nazionalità marocchina.

Lo stabilimento viene dichiarato inagibile e posto sotto
sequestro.

L’azienda punta a riprendere una
parte della produzione in un capannone "provvisorio" a Costa di Mezzate
(Bg), dove però viene applicato un contratto diverso, con salari inferiori del
15-20%.

La grande multinazionale a
dividere i lavoratori in cassa integrazione e a far lavorare solo chi si piega
alla sua volontà. L’assemblea dei lavoratori rifiuta, e chiede
garanzie
certe per la ricostruzione delle capacità produttive e per il reintegro di
tutti i posti di lavoro nell’insediamento di San Paolo d’Argon. Iniziano le
mobilitazioni.

Intanto la Bonduelle comunica che intende
avviare entro luglio, in un capannone di Lallio(Bg), delle linee di produzione,
ma che esse potranno occupare solo 90 dei 140 dipendenti in cassa integrazione.

Il sindacato accetta la possibilità
di mobilità “volontaria” per almeno 20 dipendenti. L’azienda richiede 50
licenziamenti e
non intende rinnovare la cassa integrazione dal 31 maggio. Il piano a questo
punto è chiaro: cacciare gli
"anziani", cacciare quelli a tempo indeterminato, per riprendere la
produzione assumendo i precari o appaltando alle famigerate cooperative.

20.06.08. La multinazionale
conferma i trasferimenti: a Battipaglia, in provincia di Salerno!

Esce dall’agenda la ricostruzione
dello stabilimento di San Paolo d’Argon.
30 trasferimenti, tutti improponibili, che la Bonduelle –
unilateralmente – ha comunicato tramite raccomandata, pretendendo addirittura
una risposta entro lunedì 30 giugno
.

Ingiustificati,
perché la Bonduelle
a Lallio sta installando e rendendo via via operative non 3 linee come sempre
dichiarato (invece della 7 presenti a San Paolo d’Argon), ma ben 8 linee. A
Lallio, quindi, possono lavorare tutti.

Dall’inizio delle attività a
Lallio, inoltre, la
Bonduelle si avvale di un’impresa di pulizia, in alternativa
ai lavoratori trasferiti o "a disposizione".

07.08.08. 30 lavoratori accettano la mobilità "volontaria" ; ma 9 lavoratori, tutti marocchini,  che non hanno chiesto la mobilità, sono ancora
esclusi dal ricollocamento nello stabilimento di Lallio.
Ai 9 dipendenti trasferiti
si nega il lavoro a Lallio, ma a quasi altrettanti – che attualmente ivi
lavorano – si risponde negativamente rispetto alla richiesta della mobilità
volontaria.

06.09.08 I lavoratori “occupano” pacificamente il centro di Bergamo.

09.09.08 L’azienda fa sapere che i posti a Lallio ci sarebbero, ma solo se i lavoratori accettassero di scendere di 2 livelli di retribuzione. 

Ad oggi, mercoledì 10.09.08, il
loro presidio è ancora in corso in via Vittorio Veneto, e continuerà ad
oltranza, notte e giorno. I lavoratori sono in sciopero della fame da domenica.

Chiunque è invitato a portare solidarietà al presidio con
la propria presenza, e soprattutto a partecipare all’incontro pubblico dei
lavoratori Bonduelle che si terrà venerdì 12 settembre a Bergamo, Piazza
Vittorio Veneto, ore 21

 
(Cronologia
liberamente tratta dal sito www.alternainsieme.net)

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