Ecco un buon esempio di come si può garantire la sicurezza dei cittadini. Notare anche come i criteri di assunzione siano assolutamente trasparenti…
E il chirurgo sotto accusa rivelò
"Vado a Bergamo, mi vuole la Lega"
Clinica degli orrori, Brega parlò di contatti con l´ex parlamentare del Carroccio Ercole. L´ex deputato del Carroccio: sì, pensavamo a lui per una nomina a Treviglio
di Walter Galbiati e Emilio Randacio
«Il mio sponsor di Pavia adesso mi vorrebbe a Bergamo». È il 25 gennaio 2008. Pier Paolo Brega Massone, il chirurgo finito in carcere lunedì scorso per lo scandalo della Santa Rita, accusato non solo di lesioni, ma anche di omicidio per la morte di 2 pazienti, sta parlando al telefono con Enza La Corte, la fidata infermiera. Dopo essere stato licenziato in tronco dalla struttura del notaio Francesco Pipitone, in seguito alla sospensione della convenzione con la Regione del suo reparto, è a caccia di un buon posto di lavoro.
La collocazione alla clinica San Carlo non sembra appagarlo più di tanto. Senza nominarlo mai, Brega però indica come il suo nuovo possibile salvatore Cesare Ercole, ex parlamentare della Lega Nord, 55 anni, originario di Broni, in provincia di Pavia. Ercole, medico di professione, dopo aver abbandonato la Camera, come ultimo incarico si è insediato sulla poltrona di direttore generale a Treviglio, in provincia di Bergamo, il 17 gennaio scorso. In precedenza era consigliere di amministrazione dell´ospedale San Matteo di Pavia.
«Certo, lo conosco», spiega a Repubblica senza troppi giri di parole Ercole. «Sono di Broni, Brega Massone è di un paese vicino». Alla domanda se è vero che aveva pensato a lui per una nomina a Treviglio, il direttore generale targato Lega nord, ammette: «Stavamo pensando a lui, dopo aver visto il suo curriculum e i suoi titoli, era stato proposto il suo nome per una struttura dell´Asl». Su come avesse conosciuto le doti in sala operatoria del chirurgo, Ercole ricorda che «mi era stato presentato da due sorelle mie amiche di Pavia. Mi avevano detto che grazie a un intervento era riuscito a salvare la vita al loro fratello». Sul fatto che Ercole fosse lo sponsor di Brega, l´interessato frena. «Non ero il suo sponsor, ho solo ipotizzato un suo utilizzo in una futura struttura di chirurgia toracica di Treviglio».
Ipotesi comunque sfumata, a cui peraltro Brega non sembrava a dire il vero ambire molto, almeno stando sempre alle intercettazioni raccolte dalla procura di Milano. Perché sembra che la vera aspirazione fosse quella di entrare al San Matteo. Ma la promozione di Ercole avrebbe fatto sfumare questa speranza. «E no – insiste Brega con l´infermiera prevedendo anche un futuro non certo comodo – , quindi io ce l´ho nel c. certo, perché nella peggiore delle ipotesi vado a Treviglio, però, come dire, non è proprio a due metri, ogni mattina mi devo fare 100 chilometri».
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