Premesse: a Romano di Lombardia, paesone-quasi-città della Bassa, c’è un gruppo di giovani che si occupa di politica e aggregazione. Lo fa in modo indipendente, spesso schierandosi contro scelte molto discutibili del’aministrazione comunale. A Romano c’è anche un sindaco del PD, il quale a volte si lascia andare ad affermazioni un pochetto deliranti. Il sindaco non ama questi ragazzi, e spesso si oppone alle loro (legali) richieste, ad esempio chiedendo loro cifre assurde per poter usufruire di strutture pubbliche.
Nella zona opera anche un giornale, il mitico Giornale di Treviglio, che da sempre fa dell’obiettività e dell’attenta ricerca del Vero al proprio missione (Ah-ah).
Insomma, a Romano di Lombardia viene organizzata una T.A.Z. Qualcuno non gradisce l’idea, perchè l’area scelta viene bloccata con blocchi di cemento. La T.A.Z. viene realizzata lo stesso, in piena tranquillità.
Al sindaco forse lo smacco brucia, perchè contatta il giornale e detta questo articolo:
STOP AL RAVE NEL PARCO, SINDACO INSULTATO
Le scritte ingiuriose comparse
vicino al Comune e nell’area dove si sarebbe svolta la festa
Romano
di Lombardia – Boia, fascista, attento al cranio. La Polizia locale ha impedito
il rave nel parco del Serio e loro, i ragazzi gabbati, hanno reagito nella
maniera più dura che potevano: coprendo i blocchi di cemento che impedivano
l’accesso all’area della festa e alcuni muri della città di scritte ingiuriose
e minacciose contro il sindaco e gli agenti .
Tutto è iniziato un venerdì pomeriggio di metà luglio, quando una
pattuglia di agenti della Polizia locale in perlustrazione ha notato alcuni
volantini non autorizzati che segnalavano una festa in un’area del parco del
Serio.
Agli agenti è bastato un rapido controllo per capire che l’happening,
organizzato da gruppi giovanili della zona, non era stato autorizzato: nessuna
richiesta di concessione dell’area, né di comunicazione dello svolgimento della
festa, come prevede invece la normativa.
Dopo un rapido consulto con il sindaco, responsabile dell’ordine pubblico, e
con le altre forze dell’ordine, la
Polizia locale ha deciso di giocare d’anticipo e ha collocato alcuni blocchi in cemento sul viottolo sterrato che porta all’area indicata dal volantino, in modo da impedire l’accesso ad eventuali furgoni con gruppi elettrogeni.
Quando il sabato pomeriggio gli organizzatori si sono trovati la strada
sbarrata hanno cercato di vendicarsi nel modo più incisivo che sapessero fare.
«Armati» di bombolette, hanno coperto di insulti e minacce gli stessi manufatti
di cemento, simbolo dell’ostacolo che «il potere costituito» ha posto al loro
anarchico raduno. Scoperte le scritte, i destinatari hanno segnalato il fatto alla
Procura, che ha aperto un’indagine.
«Sono rammaricato – ha commentato il sindaco Tognoli – ma con chi agisce fuori
dalla legalità non è possibile alcun confronto, nè alcun riconoscimento».
Giornale di Treviglio, 29 Agosto 2008
Ah, ecco chi era stato ad impedire l’accesso ad un’area pubblica con blocchi di cemento!
Il gruppo degli organizzatori risponde, indirizzando questa lettera al giornale:
ALCUNE PRECISAZIONI…
Avendo letto l’articolo apparso a
pag. 23 del Giornale di Treviglio in
data 29 Agosto 2008, ci sentiamo in dovere di evidenziare alcune, per non dire
molte, inesattezze che sono state divulgate.
Queste ultime compaiono già nel
titolo, “Stop al rave nel parco”. Ci
teniamo ad evidenziare che nessun rave è stato impedito perché nessun rave è
stato organizzato: sabato 27 Luglio al Parco del Serio è stata organizzata, e
si è svolta (nonostante fonti giornalistiche sostengano il contrario) una
semplice festa, che nulla ha a che fare con un rave. Come è noto i rave, oltre
a differenti caratteristiche musicali e stilistiche, comprendono spesso un uso
più o meno largo di droghe pesanti, cosa che nelle nostre feste non accade e
non vogliamo che accada.
In secondo luogo ci sentiamo in
dovere di smentire le accuse che ci sono state rivolte riguardo ad alcune
scritte comparse vicino al Comune di Romano di Lombardia, delle quali è
riportata una fotografia nell’articolo precedentemente menzionato. Anche un non
acuto osservatore avrà sicuramente notato che le scritte sono di due colori
diversi. È il caso di informare i lettori che quelle nere sono apparse diversi
mesi fa, oltretutto non solo in quel luogo, e sono opera di un trio di estrema
destra, mentre quelle rosse sono apparse successivamente in risposta alle
prime. Si tratta dunque di un “botta e risposta” (che per di più non ci vede
protagonisti e nulla ha a che fare con la festa) politico e non, come la
giornalista ha sostenuto, di insulti o minacce nei confronti del “!potere
costituito”.
Relativamente alla dichiarazione
del Sindaco di Romano di Lombardia secondo la quale “con chi agisce fuori dalla legalità non è possibile alcun confronto né alcun
riconoscimento”, replichiamo che per un gruppo di ragazzi, in gran parte
studenti, è impossibile sostenere le spese per l’occupazione del suolo pubblico
richieste dal Comune e quindi agire nella legalità. Per quanto riguarda la
seconda parte della frase riportata crediamo che la massima “nihil novum sub
solis” sia chiarificatrice: né il confronto né il riconoscimento, nonostante i
nostri tentativi, ci sono mai stati consentiti.
Per concludere saremmo grati al
Giornale e ai giornalisti se, prima di rivolgere accuse ingiustificate, venisse
appurata la veridicità dei fatti.
Gli organizzatori della festa.
Qui sotto le scritte "incriminate":
Pensate che il Giornale di Treviglio abbia pubblicato la smentita? Se sì, vi sbagliate. Qualcuno avrà agito al di fuori della legalità, ma altri sono proprio al di fuori di ogni decenza.
non trovo le parole per sintetizzare il mio stato d’animo..
Questi modi di agire di chi detiene il Potere sono analoghi sia a livello locale che a livello nazionale, per non parlare del livello mondiale. Penso che cambiare le cose sarà difficile se non impossibile. Andiamo sempre più giù e dalla storia non vogliamo imparare proprio niente! Aspettando un disastro ( ambientale o militare ) che ci riporti ( se va bene.. ) a livelli di vita più “semplici”, sobri e solidali non ci resta che continuare a lottare, come fate voi, come faccio io, come fanno molti altri.. ognuno nel proprio modo e con i propri mezzi, portando avanti le nostre idee tanto vere e banali da spaventare quelli che comandano..
“Nel contesto dell’imminente distruzione del mondo, l’ipocrisia, le incomprensioni, la lascivia, la paranoia, l’ambizione, gli eufemismi, il patriottismo, l’eroismo ed anche la ragionevolezza possono evocare un’orribile risata.”
Stanley Kubrick: parlando de “il Dottor Stranamore”
fantastiche le minacce al sindaco e alla locale “sappiamo chi siete”….proprio autentiche quelle scritte si si