con un po’ di ritardo piccolo report di questo quando un nutrito gruppo di personaggi non meglio classificabili ha deciso di fornire un po’ di vita alla piazza centrale di Treviglio radunandosi con birrette, attrezzi di giocoleria, cani di varia taglia, gessetti colorati ecc. con l’intenzione di vivere la propria città.
piazza Garibaldi, Treviglio:
ore 21.00 presente solo qualche temerario che decide in autonomia di presentarsi mezz’ora prima. L’afflusso di gente alle "botteghe al chiar di luna", cioè negozi del centro aperti fino alle 23 (wow!), è comunque massiccio e in aumento.
ore 21.30 inizia ad arrivare un po’ di gente, alcuni con birre al seguito, altri con cani. Sopraggiungono dei percussionisti che si piazzano nell’angolo sotto il palco comunale; sotto i portici si improvvisano composizioni di gessetti colorati su carta da pacchi, mentre giocolieri (due) vanno di clavette.
ore 22.00 piazza ormai piena, i percussionisti fanno rumore, si sentono da centinaia di metri di distanza, radunano un buon numero di cittadini trevigliesi che si piazzano incuriositi a debita distanza. Scatta la distribuzione dei volantini di rete*bassa, accettati con diffidenza, ma accettati.
ore 22.10 i cittadini trevigliesi, fedeli alle proprie tradizioni, fuggono in ogni direzione nel momento in cui un percussionista inizia a passare con un cappello per qualche moneta.
ore 22.15 altri cittadini trevigliesi, ignari del pericolo, si fermano a sentire i percussionisti; fuggiranno anche loro alla seconda uscita del cappello richiedente monete. Questo ciclo avvicinamento-cappello-fuga si protrarrà fino alle 23. Nei momenti tra l’avvicinamento e il cappello i volantini vengono rapacemente distribuiti. Intanto iniziano a girare chitarre e birre, si inizia pure a fraternizzare con le compagnie di ragazzini fisse sulle panchine della piazza, giusto con un pizzico di diffidenza da parte loro; 4/5 lattine di birra regalate servono allo scopo di fugare ulteriori dubbi.
ore 23.00 i negozi, vista l’ora e che domani-si-va-a-lavorare-e-mi-sveglio-presto, abbassano le serrande.
ore 23.10 il deserto. Il centro è totalmente svuotato. Scene da villaggio dei Carpazi al tramonto, vecchine che scappano a casa. La chiusura dei negozi lascia solo un paio di maghrebini disorientati dall’improvvisa emorragia di folla, noi e i percussionisti. Tutta gente che l’indomani lavorerà la mattina presto, ma che preferisce un fine serata all’aperto ai domiciliari in casa.
ore 00.00 si inizia a sbaraccare, si raccolgono le lattine a terra, ci si saluta con fraterne pacche sulle spalle. Treviglio assume toni spettrali da città abbandonata.
Vivere le proprie città, le proprie piazze, è un gesto rivoluzionario.
ecco i volantini distribuiti: fronte retro