La rabbia dei pendolari


Stamattina, lunedì 12 gennaio, abbiamo visto questo striscione nella stezione di Verdello.

 
 

Ci giungono voci che confermano la presenza dello stesso striscione nelle principali stazioni ferroviare della Bassa Bergamasca (Romano di Lombardia, le due stazioni di Treviglio, Caravaggio).

Il messaggio dello striscione è chiaro: “Non vi scusiamo per il disagio”.
Disagio è quello che sperimentano ogni giorno migliaia di lavoratori e studenti della provincia, nel tentativo di raggiungere Bergamo o Milano: corse soppresse, orari assurdi, ritardi quotidiani, treni vecchi e sporchi.

La situazione è ulteriormente peggiorata con l’adozione dei nuovi orari invernali di Trenitalia, che hanno avuto il paradossale effetto di far sfrecciare ogni giorno davanti ai viaggiatori della Bassa treni nuovi e veloci, ma vuoti: non effettuano infatti fermate nelle stazioni utilizzate dai pendolari.
Alcuni treni sono stati addirittura sostituiti da autobus, cronicamente destinati a perdersi nel traffico mattutino che intasa ogni giorno le strade. Traffico causato anche dagli spostamenti di tutti quei lavoratori e studenti costretti a ricorrere all’auto per recarsi nelle stazioni di Treviglio e Verdello, dato che la fermata intermedia di Arcene, pur essendo pronta da un anno, rimane ad oggi inutilizzata poiché i treni non vi si fermano.

Allo stesso tempo, Trenitalia ha investito forsennatamente nell’alta velocità, costata 7 miliardi di euro, inaugurando in pompa magna il nuovo treno “Freccia Rossa”che viaggerà sulle tratte Milano-Bologna e Milano-Roma. Lo slogan è: “La metropolitana d’Italia che accorcia le distanze e fa crescere il Paese”.

I pendolari della Bassa, intanto, si sentono rispondere da Trenitalia e dalla Regione Lombardia che non ci sono soldi per risolvere i loro problemi. Che “siamo in crisi”, che bisogna tutti stringere i denti e scusarli per il disagio.

Attraverso questi striscioni la risposta dei pendolari è chiara: non vi scusiamo per il disagio, perché il disagio è intenzionalmente creato da una politica di investimenti volta a favorire “l’uso dell’aereo per le lunghe distanze, del treno per le medie e dell’auto per le brevi” (Citazione di Moretti, amministratore delegato di Trenitalia).


 

Questa è l’illuminata prospettiva che ci regalerà l’autostrada Bre.Be.Mi., con la sua inutilità a ridurre il traffico, il suo carico di speculazioni edilizie e distruzione di un territorio già gravemente compromesso.

Noi l’autostrada non la vogliamo, vogliamo i treni! E non vi scusiamo per il disagio!


 

 

 
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